Ibrido: "Gesù Cristo, l’unico leader della storia che ha insegnato l’amore e non la guerra"


Con il nuovo singolo “Ostaggio”, Ibrido mette al centro un tema spesso evitato nel panorama musicale contemporaneo: la fede. In un tempo in cui parlare di spiritualità può sembrare controcorrente, l’artista sceglie di raccontare senza filtri il proprio percorso, passando dall’ateismo a una nuova consapevolezza interiore. Senza retorica e senza dogmi, la sua musica diventa testimonianza personale, un invito all’ascolto autentico che parte dall’esperienza vissuta. Abbiamo intervistato Ibrido per approfondire il significato di questo brano e capire in che modo la fede può ancora trovare spazio – e verità – nella musica di oggi.

“Ostaggio” parla esplicitamente di Dio come unica certezza. La tua fede è nata o si è rafforzata in quel periodo?
Fino a qualche anno fa ero ateo, riconosco però di aver sempre avuto una certa curiosità in merito al mondo spirituale, mi ponevo continue riflessioni. 
È stato un percorso che ha richiesto tempo e parecchia autoanalisi. 
 
In che modo la spiritualità entra nella tua musica senza risultare dogmatica?
Cerco sempre di mettermi nei panni dell’ascoltatore e riconosco che un discorso come questo può risultare delicato e talvolta scomodo.
Parto sempre con il raccontare la mia versione dei fatti, quella che è la mia testimonianza, senza impormi eccessivamente. 
Non amo fare il lavaggio del cervello, questo intendo, ognuno è libero di seguire la strada che ritiene opportuna. 
Al contempo però, mi sento di avere una responsabilità se scelgo di non affrontare il discorso per una questione legata ai tabù. 
 
Hai mai avuto timore di essere frainteso o giudicato per questo messaggio?
Quando inizi a parlare della tua opinione, a prescindere da ciò che dirai, sarai giudicato da qualcuno e questo lo devi mettere in conto.
Inizialmente il giudizio mi destabilizzava, soprattutto quello delle persone vicino a me, ma quando comprendi chi è Dio, cosa ha operato nella tua vita in situazioni che conoscete solo tu e Lui, non ti importa più nulla del parere altrui.

Quali sono i tuoi riferimenti spirituali o religiosi principali?
Gesù Cristo, l’unico leader della storia che ha insegnato l’amore e non la guerra. 
L’unico che è andato a morire per la gente, senza imporre alla gente di morire per lui. 
 
Credi che oggi la musica possa ancora parlare di fede senza risultare retorica?
Assolutamente sì. 
Ognuno ha la sua strada e il suo modo di esporsi, c’è chi riesce bene nell’intento e chi meno ovviamente. 
La musica è arte e come tale a volte va compresa, in questo caso stiamo toccando un tasto delicato, quindi a mio avviso devi essere bravo a comunicarlo utilizzando un linguaggio accessibile a tutti.
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