Con "Crollano i Palazzi", L'Invidia porta un sound potente e viscerale, frutto di ore in sala prove e del lavoro finale al Monolith Studio con Filippo Buono. Il cantato rabbioso di Vittorio è istintivo, ma perfezionato nel processo di scrittura. Le influenze punk e grunge si mescolano in un mix che guarda ai 90 e ai primi 2000, con un linguaggio musicale crudo e senza filtri, in grado di arrivare diretto al pubblico. Il gruppo, salernitano e orgogliosamente del Sud, trasmette energia e passione, rifiutando il mondo musicale patinato e facendo del rock la propria forma di ribellione.
Il sound di “Crollano i palazzi” è potente, sporco, diretto. Come avete lavorato sulla resa sonora per tradurre il tema nel linguaggio musicale?
Il sound di crollano i palazzi è frutto di tante ore passate in sala prove a cercare la combinazione giusta. La ricerca passa dallo sperimentare i vari pedali, miscelando effetti, anche alle sfumature dei piatti e le accordature delle pelli della batteria. Quando siamo arrivati al Monolith Studio di Filippo Buono c’è stata poi la resa finale con i suoi consigli che hanno arricchito la nostra idea di sound.
Vittorio ha un cantato viscerale e rabbioso. Quanto è istintivo e quanto invece costruito nel processo di scrittura e interpretazione?
Vittorio è un cantante che va molto ad istinto. La maggior parte delle sue melodie nascono gia così, è una sua caratteristica innata. Ovviamente viene poi affinata nella fase di costruzione del brano, ma nasce già rabbioso e viscerale .
Dal Punk al Grunge: in che modo le vostre influenze si fondono nel vostro stile?
Avere tante in fluenze può essere un’arma a doppio taglio, ognuno di noi ha un bagaglio culturale della musica abbastanza ampio, ovviamente con le preferenze personali. Abbiamo trovato un punto d’incontro nel sound che va dagli 90 ai primi del 2000, vedi i FOO FIGHTERS, QUEEN OF THE STONE AGE e tanti altri. In sala prove ci riserviamo del tempo per ascoltare insieme i dischi di riferimento così da creare ancora più sintonia tra noi e questo ci aiuta nella creazione della nostra idea musicale.
In un mondo musicale sempre più patinato, cosa significa per voi mantenere un linguaggio crudo e senza filtri?
Significa tanto, è e resterà una nostra prerogativa. Dobbiamo arrivare alle persone e facendolo in modo crudo e senza filtri ci permette di essere più diretti possibili.
Salerno e il sud sono parte della vostra identità: quanto incidono nel vostro modo di fare Rock?
Il sud del mondo si sa è sempre al centro di notizie riguardanti la povertà, la mala sanità, la disoccupazione, ecc. Tutte queste cose incidono sul nostro modo di fare Rock rendendoci ancora più arrabbiati perché noi del sud siamo tutt’altro. Noi del sud siamo bellezza siamo tradizioni, siamo entusiasmo, siamo il saper vivere con le piccole cose, siamo passione. Questa fusione rende la nostra identità solida e ne siamo orgogliosi.