Penelope Aspetta: un primo lavoro eponimo

Siamo nella scena indie rock d’autore, dove il pop prende altre pieghe immergendosi a pieno dentro quelle nostalgie sonore degli anni ’80 e ’90. E gli abruzzesi Penelope Aspetta sanno bene stare al gioco e lo dimostrano con questo primo eponimo disco dove ovviamente non mancano liriche e contenuti rivolti alla ragione vera delle cose, alla verità, al bisogno di levarsi via le maschere. Perché ecco che torna sempre più protagonista l’attualità del vivere quotidiano, dentro i rapporti sociali, privati soprattutto… torna l’equilibrio delle parti ad avere un peso specifico non trascurabile anche nell’ispirazione della nuova canzone italiana.

Un primo Ep eponimo. Mi incuriosisce sempre sapere perché un’opera porta lo stesso nome del suo autore… per voi qual è la ragione?
Abbiamo deciso di intitolare il nostro EP “Penelope aspetta” perché, trattandosi della nostra prima uscita discografica, ci sembrava il modo migliore per presentarci al pubblico. Questo lavoro si propone come una sorta di biglietto d visita della nostra musica, una specie di compendio di ciò che ci piace scrivere e suonare e delle direzioni che ci piacerebbe intraprendere nel nostro percorso artistico.

Bella l’immagine di copertina. Tra psichedelia, allegoria ed estetica pubblicitaria se mi passate il termine. Insomma colpisce e non poco… come nasce?
Ci fa molto piacere che abbiate apprezzato la copertina del disco! L’artwork è un’opera del nostro batterista Stefano Di Marco che, oltre ad essere un polivalente musicista, è anche un quotato tattoo artist. Alla base del concept c’è ovviamente la figura di Penelope, reinterpretata attraverso un’estetica che tiene conto delle sensazioni che cerchiamo di trasmettere con la nostra musica. 



Il pop rock di stampo indie. Qualcuno ha detto che sta morendo e che sta pian piano prendendo derive decisamente più elettroniche. Voi cosa ne pensate?
La nostra musica è influenzata da una miriade di sonorità e di artisti anche molto diversi tra loro. Ci piace molto l’idea di poter esplorare modi differenti di fare musica, nel nostro EP passiamo dal pop al rock alla ballad, mantenendo sempre però una chiave di lettura di fondo che è quella della musica elettronica che, soprattutto negli ultimi anni, è stata per noi fonte di grande ispirazione. Per quanto riguarda il pop rock di stampo indie, non ci sembra che stia morendo, probabilmente si sta semplicemente evolvendo.

La vita live al tempo del covid. I Penelope Aspetta in che modo hanno attraversato questo tempo?
I vari lockdown hanno rappresentato momenti di grande sofferenza per tutti, non solo per chi fa musica. Per noi è stato difficile non poterci esibire e, addirittura, non poterci nemmeno vedere per provare le nostre canzoni o sviluppare nuove idee insieme, ad ogni modo abbiamo cercato di sfruttare un momento così triste e complesso per lavorare individualmente su noi stessi e sulla nostra scrittura. Adesso non vediamo l’ora di poter raccogliere ciò che abbiamo seminato e ricominciare a suonare dal vivo con maggiore continuità, nella speranza che il peggio sia ormai alle spalle.

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