iosonocorallo: "Con Minh Thai voglio trasmettere leggerezza e spensieratezza"


“Minh Thai” è il nuovo singolo di iosonocorallo.
L’insolito titolo non è altro che il nome del primo campione al mondo ad aver risolto il cubo di Rubik in 22.95 secondi.
I temi trattati in “Minh Thai” sembrano apparentemente leggeri e superficiali, in realtà il racconto di una serata alcolica finita male diventa un pretesto per spogliarsi delle proprie insicurezze e mostrarsi all’altro per quello che si è, senza pudore e con la tranquillità di chi non teme di essere giudicato, assumendosi nel bene e nel male le responsabilità di ciò che è stato confessato. 

Parlaci di te e di come è nata la tua passione per la musica? 
Non ricordo precisamente cosa ha fatto nascere in me la passione per la musica ma ricordo che da bambino non mi perdevo mai una puntata di “Bravo bravissimo”, un programma condotto da Mike Bongiorno, al quale mi sarebbe piaciuto partecipare, pur non sapendo ancora suonare e cantare. Da lì chiesi ai miei di prendere lezioni di pianoforte e poi non mi sono più fermato. 

Qual è il messaggio che vuoi lanciare con la tua musica?
Più che lanciare un messaggio, voglio raccontare delle storie, dei momenti, delle situazioni nelle quali è possibile ritrovarsi per non sentirsi soli. 

Quali musicisti hanno ispirato il tuo stile?
Sono cresciuto ascoltando i Nirvana, le Hole e gli Smashing Pumpkins, passando per le icone del jazz come Billie Holiday ed Ella Fitzgerald. In più, non mi è mai mancata una buona dose di rap italiano e no. Sono tutti gruppi e cantanti legati a ricordi con persone che mi sono rimaste nel cuore, nel bene e nel male. Non so quanto mi abbiano ispirato ma di certo mi hanno reso quello che sono: un cantante sempre alla ricerca di nuova musica e nuovi spunti senza mai porsi limiti di genere.
Nello specifico, in questo progetto, si punta a mescolare un linguaggio cantautoriale fatto di storie vissute e dalle sonorità moderne e commerciali che possano fare da supporto alla tematica di ogni brano. Ci si è ispirati alla “spensieratezza indie ritmata” dei Glass Animals, alla ritmicità della voce tipica di Jack Harlow ed alla “spazialità sonora vocale” tipica di Elley Duhé.

Di cosa parla il tuo nuovo singolo e cosa vuole trasmettere?
Voglio trasmettere leggerezza e spensieratezza. Metaforicamente, e non solo, parlo di tutti quei momenti in cui abbiamo fatto o detto qualcosa di troppo senza pensare alle conseguenze. Forse, per timore di pentirci, non oltrepassiamo i nostri limiti ma anche il rimorso può giocare brutti scherzi. In parole più semplici, credo che seguire il nostro istinto non è sempre un male. 

Al singolo si accompagna anche un videoclip. Ce ne vuoi parlare? 
Il videoclip è stato realizzato da “Frigobar Production”, un team di giovani professionisti che sono stati subito in grado di tradurre il significato del brano. Con il regista e il direttore di produzione, corrispettivamente Roberto Amato e Mirko Barile, volevamo ricreare quello stato di confusione e di trip mentale durante una serata dopo aver bevuto un bicchiere di troppo. 
Abbiamo stretto una forte collaborazione che in futuro porterà tante novità. 

Che progetti hai per il futuro? 
Riprendere a cantare dal vivo è una grande priorità al momento. Nei prossimi mesi usciranno altri singoli e poi sto pensando anche a qualche featuring perché credo fermamente nella collaborazione con altri artisti. 
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