Irene Olivier: “Black Van” è la storia di un viaggio on the road di due persone


“Black Van” è il nuovo singolo di Irene Olivier, il brano è la storia di un viaggio on the road di due persone. L'andata è uguale per entrambi ma al ritorno c'è solo uno dei due. Il motivo del ritorno solitario è volutamente aperto e lascia spazio a diverse interpretazioni che, però, non danno l'idea di un semplice lieto fine.

Ciao Irene, grazie di essere qui con noi. Parlaci di te e di come è nata la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica c’è sempre stata. Mi ha accompagnata fina da piccola e per questo devo ringraziare i miei genitori. Grazie a loro, sono sempre stata immersa nella musica. Dalla classica al rock si è sempre ascoltato tanto e di tutto a casa nostra.
Fin da ragazzina poi mi è sempre piaciuto cantare e provare a mettere i miei pensieri in versi.
Il passaggio però dal puro canto per piacere personale alla discografia, è arrivato circa due anni fa’, quando sono stata contattata dall’etichetta StrangerArts.

Qual è il messaggio che vuoi lanciare con la tua musica?
Il messaggio che vorrei trasmettere, ed è più che altro qualcosa che vorrei io stessa prima o poi imparare, è il riuscire a “lasciar andare”. Riuscire ad accettare alcune scelte altrui che ci influenzano, negativamente, ma che sono a volte necessarie.

Quali musicisti hanno ispirato il tuo stile?
Sicuramente Billie Eilish è una delle mie muse più grandi, nonostante abbia solo 20 anni. Credo si possa percepire molto ascoltando il mio primo album V-Deocrazy. Poi però c’è tutto il bagaglio degli artisti che ho ascoltato e continuo ad ascoltare tantissimo, come i Muse o gli Skunk Anansie, per citarne solo alcuni.

Di cosa parla il tuo nuovo singolo e cosa vuole trasmettere?
Black Van è la storia di un viaggio on the road, una specie di Route 66, andata e ritorno, percorsa in macchina da due persone. L’andata è in due, il ritorno, rimane una delle due persone da sola.
Il motivo del riorno solitario, non voglio spiegarlo nello specifico, preferisco che ognuno lo interpreti a suo modo. Posso però dirvi che alcune immagini che ho descritto, sono molto cupe.
Quello che vorrei trasmettere è sostanzialmente la mia idea di viaggio, inteso come insegnamento.
E la cosa che io stessa vorrei imparare, è il saper “lasciar andare”. Riuscire ad accettare una libertà di scelta altrui.

Al singolo si accompagna anche un videoclip. Ce ne vuoi parlare?
Per Black Van, ho optato per un lyric video.
L’ho stato scelto innanzi tutto perché mai fatto prima per i 4 singoli che hanno accompagnato l’album V-Deocrazy, e poi perché mi serviva anche a segnare un punto di cambiamento.
Black Van infatti farà parte di una seconda fase artistica, e molto probabilmente verrà inserito nel prossimo album; quindi, avevo proprio l’esigenza anche di separare questo brano dal “ciclo” già concluso.
Non è comunque un lyric video normale.
Lo scenario sono delle immagini di un viaggio on the road, dal finestrino di un’auto, su una strada desertica.
Questo è proprio il background e l’idea di fondo che mi hanno ispirato il testo del brano fin dall’inizio.
La cosa particolare poi sono le mie immagini in cui canto “attraverso parole in trasparenza”.
Il focus non è quasi mai sulla mia figura intera, ma su parti del mio volto, di volta in volta visibili attraverso alcune ‘parole chiave’ del testo.

Che progetti hai per il futuro?
Nel futuro non molto a lungo termine, porterò live tutto quello che è la mia produzione, ovvero il mio primo album, V-Deocrazy, assieme a questo secondo lavoro, che ancora in fase di creazione.

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