Intervista agli EDA in occasione dell’uscita del nuovo singolo “Solo un ricordo”


“Solo un ricordo” è il nuovo singolo degli E.D.A., già disponibile dal 27 maggio sarà disponibile in radio e in digitale .
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con loro per conoscerli meglio. Ecco la nostra intervista!

Ciao ragazzi, grazie di essere qui con noi. Qual è il messaggio che volete lanciare con la vostra musica? 
Con le nostre canzoni cerchiamo di non far sentire troppo sole le persone, pensiamo che il dialogo sia un modo perfetto per sentirsi meno soli, e alcune volte con il dialogo si scoprono cose in comune, quindi per noi questo è il modo migliore per rimanere in contatto con chi ci ascolta.

Da quale idea nasce il nome della band? Perché EDA?
Negli anni abbiamo cambiato nome una marea di volte, una volta abbiamo rischiato pure una querela (Fedez style), poi ci siamo resi conto che il nome era troppo complesso da pronunciare e alla fine abbiamo optato per qualcosa che ci descrivesse davvero, da qui nasce E.D.A., un acronimo che ha la capacità di modellarsi e di presentarsi in modo diverso ogni volta, infatti ad ogni concerto E.D.A. cambia di forma, alcune volte può essere ESSERE DIVERSI AIUTA, oppure EXTENSION DELLE AMAZZONI o ancora ESILARANTI DAINI ALATI.

Quali musicisti hanno ispirato il vostro stile?
Su questo siamo stati sempre su linee diverse, ma negli anni ci siamo influenzati tra di noi, così ora chi prima ascoltava solo Rock adesso ascolta anche un po’ di Rap, e chi di noi prima ascoltava solo pop ora ha riscoperto una miriade di nuovi generi e dei classici del Rock, vi lasciamo qualche nome: John Mayer, Tha supreme, Cesare Cremonini, Lucio Dalla, RHCP, Jovanotti, John Williams, Foo Fighters, Deep Purple (mark 1), Isaac Gracie, Hozier, fast animal and slow kids.

Di cosa parla il vostro nuovo singolo e cosa vuole trasmettere?
Solo un ricordo nasce da mille frasi lasciate tra i pensieri, o sui cartoni delle birre. Avevo un giro di accordi che non riuscivo ad inserire in nessuna linea melodica, fino alla sera in cui, durante le prove, decisi di provare una piccola improvvisata e da lì il flusso di idee insieme al recupero dei cartoncini e dei fogli in cui avevo scritto vari pensieri.

“Solo un ricordo” è un pezzo che racconta le varie fasi di un innamoramento, toccando lievemente tutte le piccolezze del vivere insieme, come sottolinea la frase: “la mattina odiavi tutti pure me, anche quando ti portavo il caffè, facevi come chi ha mal di testa, e non si ricorda come ci si sente senza”.

Che progetti avete per il futuro?
Scrivere, suonare, saltare sui palchi, fare collaborazioni ed essere felici, per ora questi sono i vostri progetti futuri, e magari qualcuno di questi si sta già avverando.
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