“The Real Singer” è il nuovo singolo di Soulfixer. Intervista


Basato a Larino (CB), Soulfixer inizia a studiare chitarra all'età di 9 anni presso l'accademia di musica Stradivari (CB) che frequenta per circa 4 anni dove crea le basi per fare musica. Colpito da un'adolescenza burrascosa, fatta di droghe, problemi sociali, e psicologici, continua il suo percorso personalizzando i suoi studi, alla ricerca di sé stesso. A 16 anni viene a mancare il padre, guida spirituale di Soulfixer, collezionista di moto d'epoca nonché appassionato di musica segnando così ulteriormente la sua adolescenza. Nel 2016 inizia un percorso di recupero che durerà 6 mesi facendo partire la sua rinascita e successivamente, nel 2017, gli viene diagnosticato il disturbo bipolare con ADHD, eventi che hanno segnato e definito la guarigione di Soulfixer.
Nel 2020 firma il suo primo contratto con l'etichetta "TRB Rec di Andrea Tognassi" dove trova la dimensione per il suo progetto discografico. Soulfixer parte proprio dalla capacità di aver sconfitto tali problematiche con la speranza di poter aiutare attraverso la musica, chi, come lui, non ha una vita molto facile.

In occasione dell'uscita del singolo “The Real Singer” lo abbiamo intervistato per voi.


Ciao, grazie di essere qui con noi. Parlaci di te e di come è nata la tua passione per la musica?
Quando mi hanno comprato il mio primo CD (Genesis – Foxtrot 1972). Avevo 6 anni circa, eravamo in un supermercato e mio padre volle farmelo comprare a tutti i costi. Così siamo tornati a casa, l’abbiamo spacchettato, inserito nel lettore CD ed è partita la magia. Poi quando avevo 9 anni, ho iniziato a studiare musica. È stato quando ho visto la chitarra di mio fratello che ho voluto iniziare a  suonare a tutti i costi anche io. Ho iniziato frequentando un'accademia per circa 4 anni, dove ho creato le fondamenta per fare musica con la chitarra. Poi col tempo ho personalizzato i miei studi focalizzandomi sulla produzione musicale.

Qual è il messaggio che vuoi lanciare con la tua musica?
Il mio messaggio è quello combattere la distruttività dell’essere umano, non diventando ancora più cattivi, ma dare un taglio netto a queste forze oscure ed iniziare ad essere costruttivi.

Quali musicisti hanno ispirato il tuo stile?
Sicuramente I Gorillaz perché Damon Albarn, leader in passato dei blur, una band britpop, ha effettuato un passaggio dal rock all’alternative hip hop. Questo l’ho vissuto anche io come musicista, un po' per scelta un po' per necessità, sono passato dalle chitarre distorte a suoni campionati, synth e suoni analogici. Cosi come anche Moby, mi rivedo molto in loro come musicista. Cerco inoltre di ascoltare tutti i musicisti cercando di imparare qualcosa.

Di cosa parla il tuo nuovo singolo e cosa vuole trasmettere?
Parla di un'avventura che ho avuto con una ragazza, un rapporto che mi stava deteriorando un po' alla volta. Vorrei dare la forza di affrontare e allontanare tutto ciò che vi fa del male.

Al singolo si accompagna anche un videoclip. Ce ne vuoi parlare?
È un lyric video che ho realizzato io stesso senza budget. 

Che progetti hai per il futuro?
Ho diversi progetti tra cui un tour, collaborare con altri artisti, migliorare il mio project studio, continuare a formarmi e aumentare il mio rapporto con le agenzie. 

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