Francesco ha curato interamente testi, musica, arrangiamento e
produzione. Il sound che veste le canzoni è Pop/RnB, dove il pianoforte (che è
anche lo strumento che suona Francesco) ha un ruolo centrale.
Ecco l’intervista che ha
rilasciato a noi di Fatti Musicali.
Ciao Francesco, grazie di essere qui con noi. Parlaci di te e di come è nata la tua passione per la musica?
Ciao grazie a voi!
Mi chiamo Francesco Faggi, classe ‘99, sono romagnolo e sono un tipo piuttosto tranquillo, mi dicono anche simpatico.
La mia passione per la musica è nata quando ero bambino, i miei genitori mi hanno portato a lezione di pianoforte da una loro amica musicista, anche se io all’inizio io volevo fare altro (il calciatore). Un giorno, avevo 10 anni credo, in tv ho visto un concerto di Michael Jackson, ne sono rimasto folgorato: lì ho deciso che da grande avrei voluto fare musica.
Ho portato avanti lo studio del pianoforte fino alla laurea al conservatorio in Pianoforte Jazz. Parallelamente studiavo canto e altre discipline come la recitazione e la danza, che nel tempo mi hanno permesso di vivere esperienze meravigliose nel mondo del teatro/musical, anche all’estero (come ad esempio a New York, in Francia e in Arabia Saudita).
In ogni caso, scrivere canzoni e fare il producer è la cosa che più mi fa sentire vivo.
Ho iniziato a scrivere canzoni durante le scuole medie, all’inizio scrivevo solo in inglese. A 16 anni è capitato che alcune persone mi facessero l’arrangiamento di un brano, però non mi era piaciuto per niente e non me lo modificarono neanche, allora mi son detto: “basta studierò per farmi da solo gli arrangiamenti”. E ora eccoci qua!
Qual è il messaggio che vuoi lanciare con la tua musica?
Con la mia musica cerco di dare voce ai sentimenti e alle sensazioni che sono parte di ognuno di noi, affinché molte persone si possano identificare e quindi pensare “ah allora non lo sento solo io”. In realtà immagino debba essere il compito di ogni cantautore.
Ciao Francesco, grazie di essere qui con noi. Parlaci di te e di come è nata la tua passione per la musica?
Ciao grazie a voi!
Mi chiamo Francesco Faggi, classe ‘99, sono romagnolo e sono un tipo piuttosto tranquillo, mi dicono anche simpatico.
La mia passione per la musica è nata quando ero bambino, i miei genitori mi hanno portato a lezione di pianoforte da una loro amica musicista, anche se io all’inizio io volevo fare altro (il calciatore). Un giorno, avevo 10 anni credo, in tv ho visto un concerto di Michael Jackson, ne sono rimasto folgorato: lì ho deciso che da grande avrei voluto fare musica.
Ho portato avanti lo studio del pianoforte fino alla laurea al conservatorio in Pianoforte Jazz. Parallelamente studiavo canto e altre discipline come la recitazione e la danza, che nel tempo mi hanno permesso di vivere esperienze meravigliose nel mondo del teatro/musical, anche all’estero (come ad esempio a New York, in Francia e in Arabia Saudita).
In ogni caso, scrivere canzoni e fare il producer è la cosa che più mi fa sentire vivo.
Ho iniziato a scrivere canzoni durante le scuole medie, all’inizio scrivevo solo in inglese. A 16 anni è capitato che alcune persone mi facessero l’arrangiamento di un brano, però non mi era piaciuto per niente e non me lo modificarono neanche, allora mi son detto: “basta studierò per farmi da solo gli arrangiamenti”. E ora eccoci qua!
Qual è il messaggio che vuoi lanciare con la tua musica?
Con la mia musica cerco di dare voce ai sentimenti e alle sensazioni che sono parte di ognuno di noi, affinché molte persone si possano identificare e quindi pensare “ah allora non lo sento solo io”. In realtà immagino debba essere il compito di ogni cantautore.
Quali musicisti hanno
ispirato il tuo stile?
Nella musica italiana Daniele Silvestri, Brunori Sas e Frah Quintale sono gli artisti che ascolto di più al momento e hanno sicuramente influenzato il mio stile, che a livello di sound è fondamentalmente Pop/RnB. Nella musica internazionale invece Michael Jackson, i Simply Red, e ultimamente Billy Joel.
Parlaci di questo disco e cosa rappresenta per te.
“Molto di più” è il mio primo EP e per me è stato un banco di crescita come cantautore e producer. L’ispirazione per scriverlo è nata da un’importante relazione passata e questi cinque brani li considero come una cristallizzazione di sensazioni che nella realtà sono molto di più, amplificate dai contesti della vita di ognuno di noi…per questo ho intitolato l’EP così.
Il filo conduttore è quello di una storia d’amore, che inizia e finisce. Vi faccio una brevissima descrizione dei brani: “Molto di più” è la prima volta che dici “ti amo”, “Chill” è la ricerca di uno stato di relax con il tuo partner (in una relazione con alti e bassi), “Jim Carrey” è il giorno di fine della storia, “Mentalmente instabile” è lo sfogo postumo a tratti ironico, “presa male” è il sentirsi soli senza quella persona, in una stanza vuota.
Del progetto ho curato testi, musica e arrangiamento/produzione e il pianoforte nei brani ha un ruolo piuttosto centrale. Tutto questo non sarebbe comunque possibile senza il mio team di produzione che ha contribuito a dare vita a questo progetto.
Che progetti hai per il futuro?
Continuare a scrivere, pubblicare e produrre canzoni. Il mio successivo lavoro dopo “Molto di più” è stato il primo EP di mia sorella Elena Faggi, “Prevedibile”, con all’interno la canzone “Che ne so” (amorevolmente arrangiata/prodotta da me) che avevamo portato a Sanremo 2021 Nuove Proposte (diretti dal Maestro Vessicchio). Ho lavorato alle produzioni delle sue canzoni parallelamente con le mie, mi sentivo emozionato come se uscisse un altro mio nuovo EP.
Infine suonare live per portare in giro la mia musica.
Per il resto seguirò il “flow” della vita e vediamo cosa accadrà
Nella musica italiana Daniele Silvestri, Brunori Sas e Frah Quintale sono gli artisti che ascolto di più al momento e hanno sicuramente influenzato il mio stile, che a livello di sound è fondamentalmente Pop/RnB. Nella musica internazionale invece Michael Jackson, i Simply Red, e ultimamente Billy Joel.
Parlaci di questo disco e cosa rappresenta per te.
“Molto di più” è il mio primo EP e per me è stato un banco di crescita come cantautore e producer. L’ispirazione per scriverlo è nata da un’importante relazione passata e questi cinque brani li considero come una cristallizzazione di sensazioni che nella realtà sono molto di più, amplificate dai contesti della vita di ognuno di noi…per questo ho intitolato l’EP così.
Il filo conduttore è quello di una storia d’amore, che inizia e finisce. Vi faccio una brevissima descrizione dei brani: “Molto di più” è la prima volta che dici “ti amo”, “Chill” è la ricerca di uno stato di relax con il tuo partner (in una relazione con alti e bassi), “Jim Carrey” è il giorno di fine della storia, “Mentalmente instabile” è lo sfogo postumo a tratti ironico, “presa male” è il sentirsi soli senza quella persona, in una stanza vuota.
Del progetto ho curato testi, musica e arrangiamento/produzione e il pianoforte nei brani ha un ruolo piuttosto centrale. Tutto questo non sarebbe comunque possibile senza il mio team di produzione che ha contribuito a dare vita a questo progetto.
Che progetti hai per il futuro?
Continuare a scrivere, pubblicare e produrre canzoni. Il mio successivo lavoro dopo “Molto di più” è stato il primo EP di mia sorella Elena Faggi, “Prevedibile”, con all’interno la canzone “Che ne so” (amorevolmente arrangiata/prodotta da me) che avevamo portato a Sanremo 2021 Nuove Proposte (diretti dal Maestro Vessicchio). Ho lavorato alle produzioni delle sue canzoni parallelamente con le mie, mi sentivo emozionato come se uscisse un altro mio nuovo EP.
Infine suonare live per portare in giro la mia musica.
Per il resto seguirò il “flow” della vita e vediamo cosa accadrà