Intervista a Zar in occasione dell’uscita dell’album “Tra luci ed ombre”


Alessandro Zaritto, in arte Zar, nasce a Gaeta, ma trova in Trieste la città giusta per esprimere nell'arte del cantautorale le sue passioni quali la scrittura e la musica. Conosce Cristiano Norbedo, già collaboratore di Elisa, Alessandra Amoroso, Francesca Michielin, Marco Mengoni, che produce e mixa il suo primo album. Nel dicembre del 2019, con un videoclip disponibile sulla piattaforma Vevo, esce “Il Viaggiatore delle Fantasie”: un brano country pop che racconta l’essenza pura della fanciullezza, senza per questo risultare infantile. Il testo, diretto ma poetico, racconta, di spensieratezza e semplicità, di fantasticheria. Un’atmosfera che l’autore invita a ritrovare, incoraggiando il suo pubblico adulto a godere dei suoi effetti benefici, a provare sollievo attraverso gli occhi dei bambini.
Nell’aprile del 2021 ha lanciato il suo secondo singolo dal titolo “Accendo il buio”, che a differenza del brano precedente ha sonorità dark ed un testo narrante il lato oscuro celato in ognuno di noi.
Il 30 settembre del 2022 torna con un nuovo singolo dal nome “Venere”, una dedica all’amore che sfocia nel mondo mitologico ma anche in una dimensione un po’ onirica. "Venere" rispetto ai singoli precedenti si presenta come una ballad orchestrale.

Abbiamo intervistato il cantautore in occasione dell’uscita dell’album “Tra luci ed ombre”.
 
Ciao Zar, grazie di essere qui con noi. Parlaci di te e di come è nata la tua passione per la musica?
Penso che la passione per la musica sia nata assieme a me, ho sempre sentito dentro questa arte straordinaria. Già da bambino mi immaginavo spesso come un cantante.
 
Qual è il messaggio che vuoi lanciare con la tua musica?
Con questo primo album volevo trasmettere ciò che sono, anche se non parlo quasi mai di me ad eccezione di qualche brano. Ma l’idea era quella di portare agli ascoltatori messaggi di spensieratezza e di pace.
 
Quali musicisti hanno ispirato il tuo stile?
È difficile poterlo dire perché abitualmente ascolto hard rock e questo album non ha nulla che ricordi il rock più duro. I brani mi hanno trascinato verso un genere più calmo che può ricordare il mondo degli U2, dei Florence & The Machine o dei Coldplay.
 
Cosa puoi dirci riguardo il tuo nuovo disco “Tra luci ed ombre”?
È un album dove ogni traccia è diversa dall’altra anche se mi sento di dire che è stato il mio omaggio alla musica italiana degli anni 80 e 90.
 
Quanto è stato difficile portarlo a termine?
Le difficoltà che ho riscontrato sono state che i lavori per un bel periodo si erano sospesi per causa di ciò che accadeva con il Covid e del fatto che per un anno sono stato catapultato in un’altra regione lontano da Trieste.
 
Quali sono gli elementi che ti rendono più orgoglioso di questo tuo primo disco?
In primis ci sono i complimenti che ricevo continuamente, fa davvero piacere sentire che gli ascoltatori sono alquanto soddisfatti e coinvolti dalla mia musica.
 
Hai programmi riguardo a concerti futuri?
Sicuramente saranno da definire, chi mi segue sui social potrà essere aggiornato riguardo a concerti o altri progetti futuri in via di sviluppo.
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