Abbiamo incontrato Ricky Ferranti, cantautore piacentino che vanta una formazione musicale molto ricca.
Intanto grazie per questa intervista.
La passione per la musica in generale è nata da ragazzino alle medie. Attraverso la musica dei Beatles e quella anni 60 è iniziata la vera passione per la chitarra. Il desiderio di scrivere qualcosa di originale è stato immediato. Imparavo un riff o una canzone e da lì cercavo subito di cambiare qualcosa per vedere cosa succedeva. Anche con i testi partivo da testi inglesi, li studiavo, traducevo e cercavo di copiare come si faceva. Diciamo che il desiderio di scrivere materiale mio è nato parallelamente allo studio della musica.
Quando i brani non sono troppo introspettivi mi piace usare l’ironia per fare riflettere su certe tematiche.
La sintesi è fare riflettere, pure dei dubbi o semplicemente divertire.
Citerei Jimi Hendrix e Mark Knopfler.
La loro musica è stata una folgorazione.
Ricordo ancora l’emozione quando ascoltai per la prima volta il riff di “money for nothing”.
Decisi in quel momento che avrei dovuto suonare quello, non sapevo minimamente come ma sapevo che dovevo farlo.
“Passano le estati” è un brano nato qualche anno fa. Ho deciso solo ora di farlo uscire con un arrangiamento acustico che smorzasse il tono malinconico del testo.
È un testo in cui mi ritrovo ciclicamente, nel senso che ci sono periodi in cui sento maggiormente lo scorrere del tempo.
Scrivere per me è comunque una catarsi e scrivere del tempo che passa mi fa sentire meglio.
Pr questo singolo, non ho un video.
Sicuramente finire l’Album di cui “Passano le estati” è il primo singolo.