Andrea, 24 anni, cresce a Porlezza, in provincia di Como ma da ormai quattro anni si definisce cittadino del mondo senza una fissa dimora, gli piace classificarsi così.
Ma oggi non è qui per parlare di sé, bensì̀ di una parte molto importante: la sua parte artistica, l’amico che sa più̀ cose che di sé stesso, colui che si racconta, e lo fa esprimere, nel miglior modo, tramite la musica. Ha chiamato questa parte di me ‘Simba’. Ha sempre avuto un presentimento strano, tipo di non far parte totalmente di questa società̀, insieme di persone, globo, chiamatela come volete. Simba si è sempre sentito diverso sotto determinati aspetti ma ogni cosa ha il suo tempo, ed Andrea ha preso e forse sta ancora prendendo il suo, per individuare il giusto sentiero per poter raggiungere i propri obiettivi. Simba è arrivato in quel momento.
Un’infanzia e un’adolescenza segnate da una serie di eventi, molti dei quali spiacevoli (dove a 16 anni lo portano a lavorare anche in Svizzera), segnano il suo percorso personale e artistico.
A 20 anni decide di partire per un viaggio in backpacking, vivendo in tenda e di “veramente poco”, assaporando il gusto della semplicità̀, della natura e di quello che una vita da nomade possa offrire nel Nord Europa, in Norvegia.
A 21 anni torna in Norvegia ed è lì che la musica ha preso un posto nella sua vita.
Il primo singolo nasce nel Nord della Norvegia, in una casa in mezzo al nulla, nel dicembre del 2019.
Adesso aveva un nome d’arte, una canzone e tanta voglia di condividere.
C’era tutto l’occorrente per uscire allo scoperto.
La musica ha ormai preso la priorità̀ per lui da quasi tre anni.
In poco meno di 3 anni le canzoni gli hanno dato delle piccole ma allo stesso tempo grandi soddisfazioni e il coraggio di esporsi, e gli hanno aperto la porta per potersi dare almeno una chance con la musica.
Come hai iniziato la tua avventura nel mondo della musica e cosa ti ha spinto a diventare un artista?
Dopo due operazioni alla spalla ho dovuto cambiare radicalmente le mie abitudini e mi sono avvicinato alla musica quattro anni fa, ho passato tre mesi a suonare cover prima di iniziare a scrivere. Da quel momento è venuto tutto molto automatico, sentivo dentro un bisogno di esprimermi con la musica d questo mi ha portato dopo quattro anni a definirmi un artista.
Un’infanzia e un’adolescenza segnate da una serie di eventi, molti dei quali spiacevoli (dove a 16 anni lo portano a lavorare anche in Svizzera), segnano il suo percorso personale e artistico.
A 20 anni decide di partire per un viaggio in backpacking, vivendo in tenda e di “veramente poco”, assaporando il gusto della semplicità̀, della natura e di quello che una vita da nomade possa offrire nel Nord Europa, in Norvegia.
A 21 anni torna in Norvegia ed è lì che la musica ha preso un posto nella sua vita.
Il primo singolo nasce nel Nord della Norvegia, in una casa in mezzo al nulla, nel dicembre del 2019.
Adesso aveva un nome d’arte, una canzone e tanta voglia di condividere.
C’era tutto l’occorrente per uscire allo scoperto.
La musica ha ormai preso la priorità̀ per lui da quasi tre anni.
In poco meno di 3 anni le canzoni gli hanno dato delle piccole ma allo stesso tempo grandi soddisfazioni e il coraggio di esporsi, e gli hanno aperto la porta per potersi dare almeno una chance con la musica.
Come hai iniziato la tua avventura nel mondo della musica e cosa ti ha spinto a diventare un artista?
Dopo due operazioni alla spalla ho dovuto cambiare radicalmente le mie abitudini e mi sono avvicinato alla musica quattro anni fa, ho passato tre mesi a suonare cover prima di iniziare a scrivere. Da quel momento è venuto tutto molto automatico, sentivo dentro un bisogno di esprimermi con la musica d questo mi ha portato dopo quattro anni a definirmi un artista.
Parlando di "Tu così bella", quale processo creativo hai seguito per dare vita a questa canzone? C'è una storia interessante dietro il suo sviluppo? Oltre al testo, c'è un elemento musicale specifico che hai voluto inserire per enfatizzare il messaggio della canzone?
La cosa bella di questa canzone è che il risultato finale rispecchia totalmente il modo in cui è nata, la spontaneità della sera in cui sono entrato in taverna da Pier chiedendogli di scrivere una canzone assieme, è la stessa con cui in una sola serata avevamo già la struttura della canzone ed il testo già pronti. Abbiamo portato la canzone ai Phaser Studios e una volta li, abbiamo incontrato un ragazzo che stava registrando delle parti di tromba per un altro artista e ho colto l’occasione per chiedergli di partecipare anche alla nostra.
La spontaneità è stata al centro della realizzazione di questa canzone, la tromba l’elemento che dà spensieratezza, vioino e piano danno malinconia, è un mix di emozioni e sono davvero legato a questa canzone.
Qual è il ruolo della musica, secondo te, nella società odierna? E come pensi che "Tu così bella" possa contribuire a questo panorama?
Dipende sempre da chi la ascolta, c’è chi ascolta musica per malinconia, chi per gioia, chi per rifugiarsi da qualcosa; ognuno vede la musica come meglio crede, chi fa musica lonfa per gli stessi motivi, chi la fa per sfogo, chi per bisogno ma qualsiasi sia il motivo per cui si fa musica, penso sia libertà di espressione e ognuno si esprime come meglio crede, ognuno si ridugia nel tipo di musica a cui è più affezionato.
Infine, quali sono i tuoi prossimi progetti?
Il 16 Gennaio esce la Versione Live di ‘Dove sei?’ Una canzone dedicata a mia nonna uscita un anno fa; dopo questa uscita tornerò dall’America dove sono da quasi due mesi e vedrò i prossimi passi da fare artisticamente parlando .
