Intervista al gruppo dei Fifth Town


Nati nel 2019 a Forlì, i Fifth Town sono emersi dalla scena musicale locale grazie al loro distintivo sound indie rock. Nati nel garage di casa a Pievequinta, i membri hanno trovato ispirazione nei classici del rock degli anni '60 e negli elementi moderni del genere. Il cantante e chitarrista Alex Verna guida la scrittura dei brani, spesso ispirati dalle sue esperienze personali. 
Il 2023 rappresenta un anno cruciale per la band, con l'uscita del singolo “Heartbreak Highway” e la partecipazione alle Audition di X-Factor, un'esperienza che ha permesso loro di confrontarsi con un pubblico più ampio e di crescere sia musicalmente che personalmente. Guardando al futuro, i Fifth Town stanno preparando l'uscita del loro EP, una raccolta di cinque canzoni registrate l'anno scorso a Padova presso lo Studio 2, sotto la guida del produttore Cris Bacco. 

Cominciamo con il vostro ultimo singolo, "I Can’t Feel My Face". Potreste raccontarci di più su come è nata questa canzone e qual è il suo significato per voi?
La canzone è frutto di diverse ispirazioni, in modo particolare al rock anni 2000 e la sua scena inglese. Parla di un ragazzo ad una festa che, sotto l’effetto dell’alcol bevuto con i drink, inizia a fantasticare e a chiedersi perché la ragazza con cui si sente sia proprio lì, in mezzo alla gente. Lo scopo della canzone è quello di far capire all’ascoltatore che seppur l’apparenza possa ingannare e porta solamente pensieri inutili e invasivi, la verità che si cela è molto meno complicata di ciò che si possa pensare. In parole povere, non bisogna abbattersi per qualcosa di cui non si sa il perché, bisogna andare avanti per la propria strada!

Ci sono stati momenti di ispirazione particolare o esperienze personali che hanno influenzato la scrittura di questa canzone?
In generale, è un episodio che capita spesso (o che potrebbe capitare a chiunque), il nostro obiettivo è di spiegarlo in prima persona con la mente annebbiata del protagonista, esposto in una chiave riflessiva e personale.

Come è avvenuto il processo di collaborazione all'interno della band per sviluppare e perfezionare "I Can’t Feel My Face”?
(Alex Verna) Una sera, mentre stavo improvvisando al pianoforte, riuscii a tirare fuori una bozza del ritornello. I giorni successivi, riascoltando vecchie demo nel computer, trovai l’intro del brano e lo perfezionai. Da lì nacque la prima stesura di I Can’t Feel My Face. Più avanti, portai il brano in sala prove e iniziammo a suonarlo e a raffinarlo.

Parlando del vostro prossimo EP, come pensate che "I Can’t Feel My Face" si integri nel contesto dell'intero lavoro?
Possiamo dire che è il pilastro dell’EP, sia per la sua durata che per la sua importanza.
Il brano porta con sé molte emozioni ed energie, che troverete anche negli altri brani della raccolta.

Infine, cosa sperate che i vostri fan prendano da questa canzone e dal vostro prossimo EP nel loro viaggio musicale con voi?
Speriamo che il lavoro svolto per questa canzone (e successivamente per l’EP) sia di gradimento per i nostri fan non solo per l’ascolto in sé, ma perché questo EP sarà la nostra identità, una sorta di passaporto per far capire al pubblico chi siamo e cosa vogliamo portare.
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