I Cambra si formano a Parma nel 2020, quando Giacomo (voce e chitarra), Gianmarco (basso) e Alberto (batteria) si ritrovano dopo aver già lavorato insieme ad altri progetti tra il 2011 e il 2022.
Il 2 Luglio 2024 esce “Scatole”, il
primo album pubblicato da Overdub Recordings, dove molteplici influenze
alternative, emo, post-rock, grunge si amalgamano in una tendenza punk, cupa ed
emotiva cantata in italiano.
Chi sono i Cambra?
Il nostro gruppo è nato nel 2020 e comprende Giacomo (chitarra e voce), Gianmarco (basso) e Alberto (batteria), anche se ci conosciamo “musicalmente” da più di dieci anni, avendo collaborato insieme in diversi progetti passati. Ogni volta che abbiamo lavorato insieme, ci siamo trovati in sintonia sui gusti musicali e sulle scelte compositive. Cambra rappresenta il “nostro” progetto, quello con cui abbiamo definito un'identità stilistica comune e il nostro album "Scatole", che uscirà a luglio, è l'espressione di questa identità. In passato, è stato difficile definire il nostro "campo sonoro", ma ora ci sentiamo di averlo trovato.
Abbiamo iniziato a suonare insieme ai tempi del liceo
e dell'università e ora abbiamo superato i 30 anni. Nel frattempo, abbiamo
cambiato casa e città diverse volte, crescendo e maturando insieme lungo il
percorso.
Da dove deriva il nome della band e cosa rappresenta
per voi?
“Cambra” è una parola del dialetto di Parma che significa “camera da letto”. Ci piace l'immagine evocata da questo termine, che richiama un ambiente intimo e personale. Pensiamo che rifletta bene l'introspezione delle nostre canzoni.
Qual è stata la sfida più grande che avete affrontato
come band finora e come l'avete superata?
Nonostante abbiamo suonato insieme per molti anni, anche in contesti importanti come festival internazionali e live club, ricominciare da capo nel 2020, quando la musica era praticamente ferma, è stata una grande sfida. Farsi conoscere e trovare spazio per un nuovo progetto non è stato facile. Tuttavia, ci abbiamo creduto e, grazie a un EP autoprodotto, siamo riusciti a collaborare con Overdub Recordings, che sta facendo un ottimo lavoro per la promozione del nostro primo album.
Cosa vi motiva a continuare a fare musica e quali sono
le vostre più grandi aspirazioni come band?
Suonare è principalmente un modo per divertirci e stare insieme. Anche se ci conosciamo da tanto tempo, con questo progetto sentiamo di aver finalmente creato qualcosa che ci rappresenta completamente e che vogliamo sviluppare ulteriormente. Siamo curiosi di vedere come evolverà questo percorso.
Qual è stata la scintilla che ha dato vita a
"Immerso"?
L'ispirazione per "Immerso" è venuta dalla sensazione di perdita progressiva di stimoli a causa di una situazione difficile. Abbiamo voluto raccontare l'esperienza di chi, nonostante tutti i suoi sforzi, sente le sue energie esaurirsi e "sprofonda" nell'apatia. La rassegnazione a questo destino, con un misto di rimpianto e rabbia, è la reazione di chi trova sempre più difficile risalire in superficie.
Che progetti avete per il futuro?
Il nostro obiettivo immediato è raggiungere il maggior numero di persone possibile attraverso i live. Sentiamo di aver scritto canzoni molto intime e personali e siamo curiosi di vedere come verranno accolte da chi non ci conosce. In futuro, vogliamo continuare a maturare ed evolverci musicalmente, senza limitarci a un genere specifico. Stiamo già lavorando su nuovi brani e le prime bozze ci stanno entusiasmando. Passiamo molto tempo in sala prove a sperimentare, cercando soluzioni alternative a partire da ciò che abbiamo già realizzato.
Il nostro gruppo è nato nel 2020 e comprende Giacomo (chitarra e voce), Gianmarco (basso) e Alberto (batteria), anche se ci conosciamo “musicalmente” da più di dieci anni, avendo collaborato insieme in diversi progetti passati. Ogni volta che abbiamo lavorato insieme, ci siamo trovati in sintonia sui gusti musicali e sulle scelte compositive. Cambra rappresenta il “nostro” progetto, quello con cui abbiamo definito un'identità stilistica comune e il nostro album "Scatole", che uscirà a luglio, è l'espressione di questa identità. In passato, è stato difficile definire il nostro "campo sonoro", ma ora ci sentiamo di averlo trovato.
“Cambra” è una parola del dialetto di Parma che significa “camera da letto”. Ci piace l'immagine evocata da questo termine, che richiama un ambiente intimo e personale. Pensiamo che rifletta bene l'introspezione delle nostre canzoni.
Nonostante abbiamo suonato insieme per molti anni, anche in contesti importanti come festival internazionali e live club, ricominciare da capo nel 2020, quando la musica era praticamente ferma, è stata una grande sfida. Farsi conoscere e trovare spazio per un nuovo progetto non è stato facile. Tuttavia, ci abbiamo creduto e, grazie a un EP autoprodotto, siamo riusciti a collaborare con Overdub Recordings, che sta facendo un ottimo lavoro per la promozione del nostro primo album.
Suonare è principalmente un modo per divertirci e stare insieme. Anche se ci conosciamo da tanto tempo, con questo progetto sentiamo di aver finalmente creato qualcosa che ci rappresenta completamente e che vogliamo sviluppare ulteriormente. Siamo curiosi di vedere come evolverà questo percorso.
L'ispirazione per "Immerso" è venuta dalla sensazione di perdita progressiva di stimoli a causa di una situazione difficile. Abbiamo voluto raccontare l'esperienza di chi, nonostante tutti i suoi sforzi, sente le sue energie esaurirsi e "sprofonda" nell'apatia. La rassegnazione a questo destino, con un misto di rimpianto e rabbia, è la reazione di chi trova sempre più difficile risalire in superficie.
Il nostro obiettivo immediato è raggiungere il maggior numero di persone possibile attraverso i live. Sentiamo di aver scritto canzoni molto intime e personali e siamo curiosi di vedere come verranno accolte da chi non ci conosce. In futuro, vogliamo continuare a maturare ed evolverci musicalmente, senza limitarci a un genere specifico. Stiamo già lavorando su nuovi brani e le prime bozze ci stanno entusiasmando. Passiamo molto tempo in sala prove a sperimentare, cercando soluzioni alternative a partire da ciò che abbiamo già realizzato.