Intervista a Lapolveriera: il significato di "La guerra è finita (bootleg)"

 

“La guerra è finita (bootleg)” è il nuovo singolo de Lapolveriera, disponibile dal 5 luglio 2024 sulle piattaforme digitali e in rotazione radiofonica dal 12 luglio. Il brano esprime la speranza che gli sforzi per inseguire i propri sogni vengano ricompensati. Anche se ciò non accadesse, ne sarà valsa la pena, poiché nella lotta quotidiana per realizzare ciò che si ama, non devono esserci rimpianti.
 
Ciao, grazie di essere qui con noi. Parlateci di voi e di come è nato il vostro gruppo? 
Ciao! La nostra storia inizia a fine 2019, quando abbiamo mangiato una pizza e abbiamo deciso che avremmo provato a combinare qualcosina con la musica. Dal “divertimento” all’”urgenza di scrivere” il passo è stato molto breve. Ciascuno di noi quattro componenti porta sulle spalle un background musicale molto diversificato e, partendo dai nostri comuni denominatori, abbiamo iniziato a scrivere. Grazie al supporto di un management attento e grazie alla costanza nella scrittura e produzione dei nostri brani originali, nell’inverno 2022 abbiamo iniziato a lavorare in studio per la registrazione del primo disco, “Tempi Moderni”, i cui primi tre singoli sono stati prodotti da Omar Pedrini e la cui title track racchiude un featuring con Federico Poggipollini alla chitarra e voce.
Nel 2023 esce il disco, ma l’urgenza di scrivere non ci lascia tranquilli. È nei mesi successivi che nasce “La guerra è finita”, che amiamo definire un brano – ponte, e dal detto al fatto ora stiamo finendo le registrazioni del secondo lavoro de Lapolveriera, un EP che probabilmente uscirà tra fine 2024 e inizio 2025.
 
Qual è il messaggio che volete lanciare con la vostra musica? 
Vogliamo mandare messaggi, scrivere delle cose quotidiane, vere, dritte, senza filtri. I nostri brani nascono per raccontare. Il “cosa”, varia. Sicuramente non vogliamo cadere nella scontatezza, ed è un tentativo di non facile realizzazione, anche se alla fine le parole (e le note) giuste le troviamo.
 
Quali musicisti hanno ispirato il vostro stile? 
Le nostre influenze sono molto varie: ciascuno di noi ha ascoltato (e ascolta) generi molto eterogenei. Dall’indie rock al punk, dal cantautorato al shoegaze. Dove possiamo, cerchiamo ispirazione un po’ in tutto.
 
Di cosa parla il vostro nuovo singolo e cosa vuole trasmettere? 
“La guerra è finita” racconta due immagini contrapposte: da un lato, quelle persone che hanno mollato, che hanno trovato una scusa o un motivo per non rincorrere i propri sogni. Dall’altro l’immagine di tutte le persone che si danno da fare, che si affaccendano per raggiungere il proprio sogno, il proprio obiettivo, sapendo che il percorso che le porta verso quella direzione costa fatica e inevitabilmente espone le loro debolezze. Ciononostante, perseverano. E il ritornello che si canticchiano, che suona come un augurio, è che “la guerra finisca, prima o poi!” inteso come: “presto o tardi tutte le nostre fatiche avranno un risultato, e saremo contenti se non avremo lasciato nulla di intentato per raggiungere il nostro sogno”.
 
Che progetti avete per il futuro? 
A lunghissimo termine ci piacerebbe trasformare questo sogno in un lavoro, ma accontentiamoci intanto di mettere un passo davanti all’altro: abbiamo quasi terminato di lavorare al nuovo disco, un EP che avrà certamente un impatto sul nostro modo di suonare e di “dire” ciò che ci sta a cuore, e che probabilmente uscirà a cavallo tra fine 2024 e inizio 2025.
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