Tra mitologia e metal: Ishtar il nuovo singolo delle Erisu - Intervista


"Ishtar" delle Erisu è un brano che si insinua sotto la pelle, ispirato al viaggio mitico di Ishtar nella casa della sorella Ereshkigal, la dea del regno dei morti. Questo viaggio simbolico, che ha ispirato anche Dante nella Divina Commedia, culmina con una risoluzione finale che lascia un senso di incompiutezza.
 
In esclusiva per noi, le Erisu si raccontano in un'intervista in cui svelano i segreti e le ispirazioni dietro la creazione di "Ishtar".
 
 
Ciao, grazie di essere qui con noi. Parlateci di voi e di come è nato il vostro gruppo? 
ERISU nasce nel 2020, un anno un po’ difficile per dare inizio a un progetto musicale, penserete. Nantu è stata la prima, poi pian piano ci siamo trovate a vicenda perché tutte attratte dalla mitologia precristiana e dalla storia e così facendo ci siamo aggregate attorno al progetto.
 
Qual è il messaggio che volete lanciare con la vostra musica? 
I messaggi sono diversi ed universali, ma tutti canalizzati in un tema che ci sta molto a cuore, ossia il femminino sacro. È un tema che pensiamo sia importante portare in auge in questo momento: attraverso le importanti divinità femminili, che sono molto umane e piene di sfaccettature, vogliamo parlare di vita, di guerra, di caos e di rinascita.
 
Quali musicisti hanno ispirato il vostro stile? 
Siamo quattro individui dalle personalità e dal background musicale diverso, così come sono variegati gli artisti a cui ci ispiriamo, lo spettro è davvero ampio! La congiunzione principale dei nostri mondi individuali sono sotto i nomi del rock e del metal, ma anche tutto ciò che riguarda il folkrore mediorientale e la world music.
 
Di cosa parla il vostro nuovo singolo e cosa vuole trasmettere? 
“Ishtar” non è solo un brano, ma un viaggio: è il viaggio di Ishtar nella casa della sorella Ereshkigal, la quale presiede il regno dei morti. È stato un lavoro minuzioso dal punto di vista armonico e vocale, supervisionato da Steve Sylvester e Freddy Delirio (rispettivamente leader storico e tastiere dei Death SS ) : una collaborazione preziosa ed intensa.
 
Al singolo si accompagna anche un videoclip. Ce ne volete parlare? 
Nel video le divinità femminili presiedono alla trasmissione del femminino sacro attraverso la manipolazione della polvere di argilla e della materia organica, ridonando ad essa vita. Questo viene fatto attraverso diverse scene in cui esse compiono atti che rimandano al processo di creazione e distruzione dell’essere umano. È stato un video molto intenso anche nel processo creativo e sporcarsi le mani è stato davvero liberatorio per tutte noi.  
                                                   
Che progetti avete per il futuro? 
Abbiamo in serbo davvero tantissimo, soprattutto durante l’autunno che prevede l’uscita del nostro album ‘Heavy Goddesses’, sotto etichetta Hi-Qu è distribuita da Warner WMI. I brani sono stati tutti suonati dagli attuali Death SS e da Andy Panigada, chitarrista metal di fama mondiale e attualmente con i Bulldozer. È veramente un grande lavoro e non
vediamo l’ora di condividerlo con voi !

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