Tra mitologia e metal: Ishtar il nuovo singolo delle Erisu - Intervista
Author -
Fattimusicali
03 agosto
"Ishtar" delle Erisu è un brano che si
insinua sotto la pelle, ispirato al viaggio mitico di Ishtar nella casa della
sorella Ereshkigal, la dea del regno dei morti. Questo viaggio simbolico, che
ha ispirato anche Dante nella Divina Commedia, culmina con una risoluzione
finale che lascia un senso di incompiutezza.
In esclusiva per noi, le Erisu si raccontano in
un'intervista in cui svelano i segreti e le ispirazioni dietro la creazione di
"Ishtar". Ciao, grazie di essere qui con noi. Parlateci di
voi e di come è nato il vostro gruppo? ERISU nasce nel 2020, un anno un po’ difficile
per dare inizio a un progetto musicale, penserete. Nantu è stata la prima, poi
pian piano ci siamo trovate a vicenda perché tutte attratte dalla mitologia
precristiana e dalla storia e così facendo ci siamo aggregate attorno al
progetto. Qual è il messaggio che volete lanciare con la
vostra musica? I messaggi sono diversi ed universali, ma tutti
canalizzati in un tema che ci sta molto a cuore, ossia il femminino sacro. È un
tema che pensiamo sia importante portare in auge in questo momento: attraverso
le importanti divinità femminili, che sono molto umane e piene di
sfaccettature, vogliamo parlare di vita, di guerra, di caos e di rinascita. Quali musicisti hanno ispirato il vostro stile? Siamo quattro individui dalle personalità e dal
background musicale diverso, così come sono variegati gli artisti a cui ci
ispiriamo, lo spettro è davvero ampio! La congiunzione principale dei nostri
mondi individuali sono sotto i nomi del rock e del metal, ma anche tutto ciò
che riguarda il folkrore mediorientale e la world music. Di cosa parla il vostro nuovo singolo e cosa
vuole trasmettere? “Ishtar” non è solo un brano, ma un viaggio: è
il viaggio di Ishtar nella casa della sorella Ereshkigal, la quale presiede il
regno dei morti. È stato un lavoro minuzioso dal punto
di vista armonico e vocale, supervisionato da Steve Sylvester e Freddy Delirio (rispettivamente
leader storico e tastiere dei Death SS ) : una collaborazione preziosa ed
intensa. Al singolo si accompagna anche un videoclip. Ce
ne volete parlare? Nel video le divinità femminili presiedono alla
trasmissione del femminino sacro attraverso la manipolazione della polvere di
argilla e della materia organica, ridonando ad essa vita. Questo viene fatto
attraverso diverse scene in cui esse compiono atti che rimandano al processo di
creazione e distruzione dell’essere umano. È stato un video molto intenso anche
nel processo creativo e sporcarsi le mani è stato davvero liberatorio per tutte
noi. Che progetti avete per il futuro? Abbiamo in serbo davvero tantissimo, soprattutto
durante l’autunno che prevede l’uscita del nostro album ‘Heavy Goddesses’, sotto etichetta Hi-Qu è distribuita da Warner WMI. I brani sono stati tutti suonati dagli attuali Death SS e
da Andy Panigada, chitarrista metal di fama
mondiale e attualmente con i Bulldozer. È
veramente un grande lavoro e non vediamo l’ora di
condividerlo con voi !
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