"A la mañana": un inno alla bellezza del risveglio dei Sinedades


I Sinedades tornano con il nuovo singolo "A la mañana", un brano che parla della bellezza del mattino e del risveglio. La canzone, dalle sonorità morbide e rilassanti, vuole trasmettere la serenità di quei momenti tranquilli appena svegli. Il video, girato in una casa sul mare, racconta scene di vita semplice e quotidiana. I Sinedades sono già al lavoro su nuovi progetti, tra cui un documentario e un viaggio musicale in Sudamerica.

Ciao ragazzi, grazie di essere qui con noi. Parlateci di voi e di come è nata la vostra passione per la musica?
Agustin è nato in una famiglia piena di musica e colori, e ha iniziato già da piccolo ad essere molto interessato e in qualche modo naturalmente portato per la musica...nonostante per lui fosse quasi un atto di auto-affermazione e ribellione quello di non scegliere di fare musica nella vita!
Io invece l'ho scelta da più grande, dopo il liceo, in un momento in cui ero persa e non avevo idea di cosa costruire, ma ricordo di aver passato la pre adolescenza ad ascoltare vecchi dischi di mio padre con tanto senso di fascinazione.
Insieme invece, abbiamo condiviso passione e sogni inizialmente ascoltando insieme dischi bellissimi durante l'adolescenza, in tempi non sospetti, quando io ancora non avevo mai cantato neanche davanti ai miei genitori.
Poi è stato spontaneo provare a scrivere qualcosa di nostro, e infine crederci tantissimo e farne la nostra vita.
È buffo perché al di là della forte amicizia, Agustin è anche l'unico chitarrista con il quale abbia mai lavorato.

Qual è il messaggio che volete lanciare con la vostra musica?
Il primo disco aveva un messaggio molto preciso. lo abbiamo dedicato al problema ambientale, cercando di mandare un messaggio di cura e protezione.
In generale però parlavamo anche di cura verso il proprio mondo interiore, di vita sana ovvero scegliere una vita che valorizzi a la bellezza dell'essere umano e delle relazioni. Questo disco è un po' più intimo, e parla anche di aspetti emotivi personali, come il dolore di un distacco ma la forza e l'amore che serve per restare e mantenere un rapporto, oppure della nostra famiglia.
Ci sono anche riflessioni sociali come quella sulla donna e sul suo corpo, e le insicurezze di un sistema che impone ad essa di performare costantemente.
Oppure sul meccanismo per cui mandiamo avanti per abitudine certi aspetti della nostra cultura che invece potrebbero essere superati sto parlando in termini generali ma vi invito a leggere e ascoltare i testi dei brani che stanno per uscire, per noi è sempre il modo in cui ci esprimiamo con più agio.

Quali musicisti hanno ispirato il vostro stile?
Abbiamo ascoltato tanto folk americano e inglese, sia grandi classici sia artisti più psichedelici, amando forte tanta musica degli anni '70.
Samuel e Garfunkel, Mark Fry, Nick Drake, Joan Baez, America, Neil Young e tanta
musica popolare brasiliana, argentina, cilena, come Caetano Veloso, Cal Costa, Chico Buarque, Joao Gilberto, Novos Baianos, Victor Jara, Inti-illimani, Mercedes Sosa...
Adesso ascoltiamo anche tanta musica brasiliana contemporanea. Siamo molto fan del lavoro che stanno facendo Leo Middea e Zè Ibarra ad esempio!
 
Di cosa parla il vostro nuovo singolo e cosa vuole trasmettere?
“A la mañana” parla della meraviglia e dell'ispirazione che si provano al mattino quando ci si alza, momento che a volte sembra quasi mitologico per noi che viviamo molto la notte e dormiamo spesso fino a tardi al mattino.
È un brano morbido, soffice, rotondo, che trasmette quella serenità di quando si indugia un po' fra le coperte calde ma poi la luce diventa troppo bella per perdersela nella cecità del sonno

Al singolo si accompagna anche un videoclip. Ce ne volete parlare?
È un video girato e realizzato da noi, in una casa sul mare alla quale siamo molto legati. Racconta in maniera semplice cose molto semplici.
Caffè, riflessi, luci, ombre, vetri appannati e una chitarra.

Che progetti avete per il futuro?
Abbiamo ancora tantissime cose da fare, tante che non è facile riuscire a trovare il tempo per far tutto.
I progetti sono tanti, dal viaggiare in Sudamerica portando in giro il nostro disco, a scrivere il prossimo, in cui l'italiano sia più presente.
Adesso stiamo realizzando un documentario che parla del Festival che abbiamo organizzato questo luglio 2025, e degli incontri musicali speciali che sono nati. Ci auguriamo di non fermarci mai!

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