Luca Di Stefano, giovane cantante catanese dalla voce calda e avvolgente, si è fatto notare al grande pubblico partecipando alla prima edizione di All Together Now su Canale 5, dove ha conquistato il terzo posto e collaborato con J-Ax nel brano Supercalifragili. Appassionato di blues e soul, ha portato il suo talento oltre i confini italiani partecipando ad America’s Got Talent, incantando il pubblico con Let’s Get It On di Marvin Gaye.
Artista dell’etichetta Musica Lavica Records, Luca ha già pubblicato diversi singoli e ora debutta con il suo primo album, "19", un manifesto di autenticità e libertà personale, rivolto a chiunque si senta intrappolato dalle aspettative sociali e da modelli irraggiungibili.
Con una voce che spazia tra profondità ed espressività, Luca esplora temi come la frustrazione generata dall'omologazione e la bellezza della propria unicità. Le tracce dell’album alternano momenti di introspezione a episodi più leggeri e ironici, offrendo un’esperienza musicale ricca e sfaccettata.
"19" non è solo un viaggio sonoro, ma anche un invito a riscoprire il valore di sé stessi e a vivere con coraggio, rendendo questo debutto un’opera dal messaggio potente e universale.
Sei conosciuto per la tua voce calda e profonda, che ha conquistato molti durante la tua partecipazione ad All Together Now. Quanto ha influenzato questa esperienza la tua carriera?
Direi in modo significante, il primo vero step all’interno della mia carriera artistica. Prima di ATN, non credevo di poter riuscire a vivere di musica, 5 anni dopo, invece, eccomi qua.
Il tuo amore per il soul e il blues si riflette nella tua musica. Come sei arrivato a definire il tuo stile?
È stato un lungo percorso, davvero tortuoso, che però rifarei. Ho avuto modo di poter scoprire l’artista Luca Di Stefano, cosa gli piace ascoltare e quindi di conseguenza trovare un modo coerente di scrittura. Diciamo che non sono stato solo durante questo percorso: devo ringraziare in primis il mio produttore Denis Marino che mi è stato affianco e non mi ha permesso di mollare nei miei momenti di debolezza; ringrazio anche me stesso, per l’impegno e la determinazione.
Qual è stato il momento più significativo della tua carriera fino ad oggi?
Da un punto di vista artistico, ovviamente i talent e le collab, ma direi l’ottobre del 2022 quando, per la prima volta, ho preso coscienza di sapere scrivere brani. Questo brano però non fa parte di 19, mio primo album uscito il 24/01, ma ho un legame molto forte.
Hai studiato sia canto pop che jazz. Come queste influenze musicali convivono nei tuoi brani?
Studiare nei vari conservatori, generi diversi, mi ha aiutato nel trovare la mia identità. Ho modo di poter comprendere molto meglio il mio strumento, e capire come sfruttarlo al meglio.
Hai dei modelli o delle ispirazioni che hanno segnato il tuo percorso?
Artisticamente parlando si: ray charles, Stevie wonder, Bruno Mars ma anche i nuovi teddy swims e Myles smith.
Poi in Italia tutti i più importanti poeti della musica, tenco, de Andre, Battiato ma anche Tiziano ferro gli 883 e molti altri.
Dove ti vedi tra cinque anni?
Non amo guardare il futuro perché penso che viviamo già nel futuro. Mi auguro che tra 5 anni possa aver fatto grandi cose, di aver reso fiera la mia famiglia e di aver ripagato tutti i loro sacrifici.