Le Distanze: "Da Tempo è un brano molto potente"


Con “Da Tempo”, Le Distanze firmano un brano che non si limita a raccontare un passaggio anagrafico, ma scava in quel momento sospeso in cui ci si scopre adulti, senza averlo davvero scelto. La malinconia non è solo un’emozione, ma una lente attraverso cui guardare il mondo, i ricordi, e tutte le versioni di sé che si sono lasciate indietro.

Abbiamo intervistato la band per scoprire cosa si cela dietro il nuovo singolo, come si incastrano le loro tre anime musicali e cosa significa per loro, oggi, scrivere canzoni che parlano di trasformazione e fragilità.

Ciao ragazzi, grazie di essere qui con noi. Parlateci di voi e di come è nata la vostra passione per la musica.
Noi siamo Le Distanze, un gruppo pop/alternative rock italiano, scriviamo musica da 5 anni, ma abbiamo pubblicato il nostro primo ep due anni fa, quest’anno abbiamo ri-iniziato a pubblicare dopo aver aperto nel 2023 il concerto degli Who, nel 2024 i concerti di Clara e Alessandra Amoroso.
 
Qual è il messaggio che volete lanciare con la vostra musica?
Ogni brano ha un messaggio diverso di solito puntiamo a trasmettere delle emozioni specifiche con i nostri brani, ci piace teletrasportare l’ascoltatore in un’altra dimensione, e fargli provare delle emozioni forti.

Quali musicisti hanno ispirato il vostro stile?
Abbiamo tre visioni della musica completamente differenti, quindi è difficile dire un artista, però il nostro progetto tende ad unire le nostre visioni, quindi il nostro stile si ispira un pò l’uno all’altro.

Di cosa parla il vostro nuovo singolo e cosa vuole trasmettere? 
Questo brano in particolare parla di quando ci si rende conto di essere cresciuti, o forse ci si rende conto deche crescere non è come si pensava da piccoli… É parecchio malinconico, molto profondo, di certo non è un brano leggero.

Al singolo si accompagna anche un videoclip. Ce ne volete parlare? 
É un visualizer, ed è parallelo alle emozioni della canzone, è nascosto all’interno dell’immagine loop l’allegoria della città immensa e di quanto invece l’uomo è piccolo, metafora che si lega al concetto di crescere, di castelli sociali, e invece dell’infantilità nel suo genere.

Che progetti avete per il futuro?
Singolo per singolo completare questo album “Quelli come Me e mE”.
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