Christian Chiricò torna con "Brividi Invisibili", un brano intenso e autobiografico nato dal dolore per la perdita del padre. Il singolo racconta l'importanza di esprimere i propri sentimenti e di vivere con autenticà.
Il videoclip, girato nella casa di famiglia e in un luogo legato ai suoi ricordi d'infanzia, rafforza il senso di presenza oltre la dimensione terrena. Con una voce profonda e una sensibilità rara, Christian conferma il suo talento nel trasformare emozioni intime in musica condivisa.
Un artista da seguire, con nuove pagine musicali ancora da scrivere.
Un artista da seguire, con nuove pagine musicali ancora da scrivere.
Ciao Christian, grazie per essere qui con noi. Parlaci di te e di come è nata la tua passione per la musica.
Ciao! Sono io a ringraziare voi per dare voce al mio brano e alla mia storia.
La mia passione per la musica è nata quando ero bambino, ascoltando i cantanti e le canzoni nel jukebox del bar dei miei nonni.
Il mio vero ingresso nel mondo della musica, però, è avvenuto grazie a un regalo speciale: una bellissima tastiera che i miei genitori mi acquistarono a Natale, quando avevo circa 12 o 13 anni. Anche loro amavano la musica e avevano entrambi una bella voce. Speravano che uno dei figli potesse approfondire questa passione con lo studio… e così è capitato a me.
Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con la tua musica?
Con la mia musica voglio raccontare ciò che penso e ciò che sento. Amo la crescita personale, i misteri della vita e del mondo, amo la gente. Mi piacerebbe che si potesse vivere in un mondo di cuori connessi, dove il bene fosse al primo posto.
Quali musicisti hanno ispirato il tuo stile?
Ho ascoltato prevalentemente tanta musica italiana. I nostri grandi cantautori, come Renato Zero (il preferito di mio padre), Umberto Tozzi, Claudio Baglioni, Gianni Morandi, Mango (che mia madre adorava), Lucio Dalla, Lucio Battisti… e tanti altri!
Ma ho anche esplorato la musica internazionale, lasciandomi ispirare da artisti come Elvis Presley, Frank Sinatra e Whitney Houston.
Ai miei esordi ho avuto la fortuna di conoscere personalmente i Modà e mi divertivo a cantare le loro canzoni durante le mie serate. Kekko è un artista che apprezzo molto e sicuramente il suo stile ha influenzato, in qualche modo, quello che faccio oggi.
Di cosa parla il tuo nuovo singolo e cosa vuole trasmettere?
Brividi Invisibili racconta ciò che ho vissuto dopo la scomparsa di mio padre, il dolore della sua assenza. Con questo brano voglio trasmettere i miei sentimenti, che sono gli stessi di chiunque abbia perso una persona importante.
Voglio anche condividere un pensiero: “Siamo qui di passaggio… e c’è un gran bisogno di volersi bene e di dirselo più spesso”.
Al singolo si accompagna anche un videoclip. Ce ne vuoi parlare?
Il videoclip è stato girato nella casa in cui ho vissuto con la mia famiglia. Il pianoforte che appare nel video è il mio pianoforte, quello con cui sono cresciuto e che tuttora mi accompagna.
Le scene raccontano le emozioni che ho provato la sera in cui ho scritto la canzone, quando quelle tre note iniziali mi hanno ispirato e dato il via. Le ho lasciate volutamente come intro, perché rappresentano quel brivido che mi ha attraversato, la sensazione di non essere solo… Forse suggestione, forse qualcosa di più.
Ricordo quella mano sulla spalla, come a dirmi: “Vai avanti… continua! Io sono qui con te”.
C’era così tanto che avrei voluto dirgli e che, per mancanza di tempo, non gli ho mai detto:
Quel “Ti amo, papà” che non sono riuscito a pronunciare per imbarazzo.
Quel “Ti chiedo perdono” per tutte le volte che, in qualche modo, l’ho deluso.
E poi volevo sapere… sapere se stesse bene, sapere come fosse successo tutto e dove fosse ora.
E soprattutto, perché mi aveva lasciato così in fretta.
L’altra parte del video è stata girata in un laghetto vicino casa, dove da bambino andavo a pescare con lui. Quel giorno ho osservato quel luogo come mai prima d’ora, ho percepito la bellezza della natura che mi avvolgeva e ho immaginato la scena che volevo raccontare.
Ho chiesto immediatamente al bravissimo Stefano De Santis di farmi sparire con un’esplosione… un’esplosione di Brividi Invisibili.
Come se, alla fine di questa vita terrena, abbandonando il mio corpo, potessi tornare nel tutto… in quel tutto dove, un giorno, spero di ritrovare ancora lui e tutti i miei cari che mi hanno preceduto.
“E dopo questa vita ci ritroveremo ancora…”
Che progetti hai per il futuro?
Ho scritto un’altra canzone qualche tempo fa… e mai come ora la sento così attuale! Credo che questo possa essere il prossimo passo per raccontarmi ancora un po’.
Grazie ❤️
Christian